Phil Bianchi è un artista poliedrico, capace di raccontare con leggerezza e ironia momenti di vita vissuta e attimi intimi e personali. Un cantautore che ricerca nella musica la sua massima espressione, ma anche un modo per esorcizzare il dolore, i momenti difficili e gli eventi.

Girandolemozioni è il suo ultimo brano, un pezzo che ha già riscosso grandi consensi tra pubblico e addetti ai lavori; un brano intenso, che vede le due anime di Phil giocare e rincorrersi tra loro, quella più scanzonata nella musica e quella più intimista per il testo.

Per Phil la musica è condivisione, è lo strumento utile per raccontarsi senza filtri e far vivere le sue storie, come tante diapositive che si traducono in immagini. L’empatia di un giovane cantautore, che si mischia con il voler trovare un punto d’incontro con i suoi ascoltatori.

Questa, per Filippo, è solo una tappa del suo lungo percorso artistico e di vita che, passo dopo passo, lo avvicina sempre più al suo obiettivo. Girandolemozioni è quindi un attimo di vita, un’istantanea che racconta una fase, è parte del viaggio da vivere e del tempo da non perdere.

Girandolemozioni è uscito ormai da qualche settimana, un resoconto lo hai già fatto?

Devo dire che sono contento del racconto che sta venendo fuori attraverso questo brano. Sono felice per quello che sto comunicando e per quello che effettivamente arriva alle persone. Vedo che arriva il mio messaggio e non è scontato. Quello che vorrei, con quello che faccio e con quello che sono, è dare speranza attraverso la musica. Non viviamo tutte le cose alla stessa maniera, ma attraverso la musica spero di aiutare le persone.

Qual è il pensiero o comunque la sensazione che più ti ha colpito da chi ha ascoltato questo brano?

La meraviglia nei miei confronti! Non si aspettavano da me questo tipo di profondità. Quello che volevo con questo brano: era che le persone mi capissero. Per cui, sono contento se hanno capito il messaggio e se hanno visto che dietro c’è di più. Vuol dire che hanno indagato e hanno scoperto la persona dietro l’artista.

Qual è stato invece il commento più bello che ti è stato fatto sui social su Girandolemozioni?

Mi sono arrivati tanti commenti belli e mi sono state scritte delle cose fantastiche. Non so dire se un commento è stato più bello degli altri o no, ma è stato bello ricevere queste attenzioni e sapere che comunque è piaciuto.

Sei un artista a 360° la tua musica e i tuoi format sul web lo dimostrano. C’è però un artista o un genere musicale che ti ha influenzato e che ti ha portato alla tua idea di musica attuale?

Ci sono tanti artisti che ascolto e che per musica, sonorità o genere, si discostano completamente da quello che sono e da quello che faccio. Quello che ascolto da semplice fruitore, rimane mio, non necessariamente però sono anche sonorità o generi che potrei cantare e fare in prima persona. Ho quindi delle influenze, ma quello che porto in musica o sul web, è frutto del mio vissuto.

Serve per una carriera da cantante avere ascolti differenti?

Secondo me sì! Serve perché tante influenze diverse ti aprono la mente. Ti portano a capire effettivamente quello che ti piace e da dove attingere per la musica. Tuttavia, è importante avere tante influenze, ma quando poi proponi la tua idea di musica, devi essere il più sincero possibile. Solo così puoi arrivare alle persone in modo onesto.

Girandolemozioni è un brano dove racconti in modo intimo e personale una tua storia. Saresti in grado di cantare o di approcciarti anche ad altre cose che non ti appartengono direttamente, o nella musica senti l’esigenza di raccontare solo la tua esperienza?

Ho l’esigenza di raccontare me stesso, però sono piuttosto aperto alle possibilità. Ovviamente dipende da quello che mi viene proposto. Cooperare mi piace, anche se non cerco troppo le collaborazioni. Però, se c’è da lavorare con qualcuno mi piace e mi diverte. Nelle collaborazioni non mi risparmio, ma il progetto mi deve colpire e appassionare.

Oggi nella musica si ragiona tanto e si fanno spesso le cose solo per un fine di mercato; tu sei un artista che porta avanti la sua musica con la testa o con il cuore?

Sicuramente con il cuore, poi ragiono alle canzoni per dargli una forma. Però se non metto il cuore nella musica non posso portare avanti un progetto. Oggi forse quello che manca è questo: non si fa  più musica con il sentimento, ma solo con la testa. Si fanno canzoni a tavolino, si pensa a brani solo per venderli e per farli arrivare alti in classifica. Nella discografia odierna manca in alcuni casi un po’ di identità e di animo; fortunatamente però, c’è chi ancora ragiona con il cuore e questo può essere la salvezza della musica.

Cosa ti ha insegnato la musica in questi anni di carriera?

La musica mi ha insegnato ad essere libero, perché se sei libero puoi essere te stesso e raccontare con sincerità il tuo percorso e la tua storia. Bisogna sempre ascoltare se stessi e andare avanti, poi magari puoi anche chiedere consiglio ad altri, ma se sei sicuro, vai per la tua strada. Credo che la libertà sia la conquista più grande per un artista; perché nessuno può dirti quello che puoi o non puoi fare.


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